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Per più di due anni ArchivioAngolo ha inviato una newsletter dedicata agli eventi storici documentati sul sito.
Riproponiamo quelle comunicazioni.

Una discussione del 1620



Il 31 Maggio 1620 era la festa della Santissima Trinità. Quel giorno, riuniti in assemblea, gli abitanti di Capo di Lago, che allora si chiamava Codelago, decisero di ampliare la chiesa del paese, a quel tempo una misera cappelletta grande poco più di dieci di metri quadrati.

Incaricarono dei lavori il signor Cosmo, capomastro, al quale promisero i sessanta scudi che avevano già raccolto e a cui consegnarono un progetto che prevedeva la costruzione di un edificio grande tre volte il precedente, con la porta d'ingresso rivolta verso il lago e l'altare che guardava ad est, verso Gerusalemme o, più prosaicamente, verso l'Adamello.

Non erano degli sprovveduti quelli di Codelago, avevano infatti saputo garantirsi l'appoggio del Vescovo di Brescia, dell'arciprete di Rogno e del nobile Giovanni Albrici, potente industriale locale del ferro ma non avevano fatto i conti col caparbio ed avido don Bortolo Bassanesi, curato e parroco di Angolo che riteneva decisamente meglio che i sessanta scudi venissero investiti come capitale così da generare una rendita utile a pagare tante belle messe che lui avrebbe devotamente celebrato.

Con questa bella idea, a fine Giugno, don Bortolo si appella al vescovado affinché interrompa i lavori appena iniziati. Ne scaturisce una disputa giocata a colpi di lettere adirate e polemiche da parte delle due opposte fazioni. Il tutto si concluderà entro fine Luglio con la decisione di...

Lasciamo al lettore il piacere di scoprire come andò a finire così come immaginato da Francesco Zeziola, il ricercatore di Chiari dalle lontane origini angolesi, che ci ha fornito il materiale volutamente suddiviso in due parti di cui oggi riportiamo la prima.

*****

Una polemica analoga a quella sopra descritta si ripete 372 anni più tardi, nel 1992. Ne parla un articolo di Giuliano Ganassi sul Bresciaoggi che racconta delle animate discussioni, a suon di manifesti, in merito alla prevista costruzione di 5850 mq su terreno di proprietà della parrocchia di Angolo.

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Riportiamo infine
la scheda biografica di Maisetti Leone Santo schedato dal regime fascista. Nato a Mazzunno nel 1886, soprannominato Barbera, minatore di professione, Leone è iscritto al PSI. Nel 1926 iniziano i suoi problemi politici perché la polizia gli trova in casa documenti sovversivi in favore del giornale socialista l'Avanti. Viene arrestato e poi rilasciato ma comunque munito della carta d’identità riservata agli antifascisti. Nel 1931 viene inserito nella speciale lista di frontiera che includeva i nomi dei sovversivi da controllare in caso di espatrio o rimpatrio. Una nota della polizia del 1939 lo descrive come malato di tubercolosi ma in ogni caso da sorvegliare. Muore nel Dicembre del 1941 e viene così finalmente radiato dal novero dei sovversivi.

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