Per più di due anni ArchivioAngolo ha inviato una newsletter dedicata agli eventi storici documentati sul sito. Riproponiamo quelle comunicazioni.
Disastro del Gleno, asilo infantile e antifascisti
Con le seguenti eleganti parole l'ingegner Attilio Biemmi conclude la sua relazione al termine dei lavori di ricostruzione delle strade e dei ponti distrutti dal disastro del Gleno:
'Tale è l'opera poderosa che, esempio di una tecnica severa ed audace, segna una bella vittoria della tenace operosità Bresciana; nata nel dolore di una grande sventura, spinta colla fervida coscienza di un grande dovere, compiuta nel silenzioso ma alacre, febbrile, pulsante ritmo di volontà pertinaci e ardimentose, essa ricongiunge oggi in abbraccio fraterno le buone popolazioni che inaudita violenza di forze naturali aveva brutalmente separate, isolandole nella disperata desolazione dell'immenso disastro.'
Oltre che rimandarci un aulico stile letterario, il documento contiene interessanti informazioni. Ci dice che in epoca fascista esistevano diffuse cooperative edili di paese; a quelle di Sellero e di Artogne, ad esempio, furono affidati i lavori di rifacimento della via Mala. Ci fornisce le date esatte della costruzione dell'attuale ponte di Angolo e della Cantoniera di Padone. Presenta belle fotografie d'epoca.
l'istituzione era nata nel 1907 su impulso dell'allora parroco don Bortolo Bendotti;
il servizio era dedicato prioritariamente ai bambini poveri;
per accedervi i bambini dovevano sottoporsi alle vaccinazioni prescritte per legge;
al fine di evitare possibili discriminazioni, ai bambini veniva fornita una divisa;
l'asilo era gestito da un Consiglio di Amministrazione che non prevedeva la presenza dei genitori;
l'approvazione del bilancio era di competenza dell'assemblea dei soci;
era socio chiunque pagasse la quota prescritta.
Come di consueto, riportiamo alcune schede dei cittadini del nostro comune controlati dalla polizia fascista.
Carminati Giuseppe, è un minatore di Angolo nato nel 1905. Negli anni '30 emigra in Francia a Lons le Saunier dove lavora presso una società elettrica e, stando alle spie, legge giornali antifascisti. Torna in Italia e si stabilisce a Torino dove dapprima è impiegato come operaio e poi, nel 1940, viene segnalato come disoccupato.
Sorlini Giacomo è invece un socialista nato nel 1888. Negli anni '20 partecipa a numerose azioni di antifascismo militante ed è per questo munito di carta di identità e legalmente ammonito. Negli anni '30 lavora come guardia notturna all'ILVA di Darfo e smette di partecipare alla vita politica così che, nel 1938, viene radiato dal novero dei sovversivi.
Minini Francesco nato a Mazzunno nel 1906 è un manovale socialista che nel 1930 emigra a Hettange Grande dove aderisce, col fratello Angelo, al Fronte Popolare, la coalizione tra socialisti e comunisti al governo in Francia tra il 1936 e il 1938.
Per la sua militanza politica, la Prefettura di Brescia chiede che Francesco, in caso di suo rientro in Italia, venga sottoposto ad attento controllo. Nel 1939, un allarmato telespresso del consolato italiano al Ministero dell'interno comunica che i fratelli Minini sarebbero pronti ad arruolarsi con i francesi in caso di conflitto con l'Italia fascista. Dall'ultimo documento disponibile, risulta che Francesco Minini, nel 1943, continuasse a risiedere in Francia.